Efficacia e sicurezza dell’ablazione nei pazienti con fibrillazione atriale non-parossistica
La strategia di gestione del ritmo ottimale per le persone con fibrillazione atriale non-parossistica ( persistente o persistente di lunga durata ) è attualmente non ben definita.
I farmaci antiaritmici sono stati il cardine della terapia. Ma di recente, nelle persone che non hanno risposto ai farmaci antiaritmici, l'impiego dell’ablazione ( transcatetere o chirurgica ) è emerso come alternativa per il mantenimento del ritmo sinusale per evitare complicanze di fibrillazione atriale a lungo termine.
Tuttavia, l'evidenza da studi randomizzati circa l'efficacia e la sicurezza dell’ablazione nella fibrillazione atriale parossistica non è limitata.
Uno studio si è posto l’obiettivo di determinare l'efficacia e la sicurezza dell'ablazione ( transcatetere o chirurgica ) nelle persone con fibrillazione atriale non-parossistica ( persistente o persistente di lunga durata ) rispetto ai farmaci antiaritmici.
I ricercatori hanno incluso studi randomizzati che hanno valutato l'effetto della ablazione transcatetere con radiofrequenza ( RFCA ) o dell'ablazione chirurgica rispetto ai farmaci antiaritmici nei pazienti adulti con fibrillazione atriale non-parossistica, indipendentemente da qualsiasi malattia cardiaca sottostante, concomitante, con almeno 12 mesi di follow-up.
Sono stati inclusi 3 studi randomizzati con 261 partecipanti ( età media: 60 anni) che hanno confrontato l’ablazione ( n=159 ) con i farmaci antiaritmici ( n=102 ) per la fibrillazione atriale non-parossistica.
Le evidenze hanno dimostrato che l’ablazione transcatetere a radiofrequenza era superiore ai farmaci antiaritmici nel raggiungere la libertà da aritmie atriali ( rapporto di rischio, RR=1.84, IC 95%, 1.17-2.88; 3 studi, 261 partecipanti, evidenza di bassa qualità ), riducendo la necessità di cardioversione ( RR=0.62, IC 95%, 0.47-0.82; 3 studi, 261 partecipanti, evidenza di moderata qualità ), e riducendo l'ospedalizzazione cardiaca correlata ( RR=0.27, IC 95%, 0.10-0.72; 2 studi, 216 partecipanti, evidenza di bassa qualità ) a 12 mesi di follow-up.
E’ emersa sostanziale incertezza riguardo all'effetto della ablazione transcatetere con radiofrequenza riguardo alla bradicardia significativa ( o la necessità di un pacemaker ) ( RR=0.20, IC 95%, 0.02-1.63; 3 studi, 261 partecipanti; evidenza di bassa qualità ), alle complicanze peri-procedurali, e agli altri risultati di sicurezza ( RR=0.94, IC 95%, 0.16-5.68; 3 studi, 261 partecipanti; evidenza di bassissima qualità ).
Nelle persone con fibrillazione atriale non-parossistica, l'evidenza ha indicato una superiorità della ablazione transcatetere con radiofrequenza rispetto ai farmaci antiaritmici nel raggiungere la libertà da aritmie atriali, riducendo la necessità di cardioversione, e riducendo i ricoveri cardiaci correlati.
C'èincertezza riguardo all'effetto della ablazione transcatetere con radiofrequenza con bradicardia significativa ( o la necessità di un pacemaker ), complicanze periprocedurali, e altri risultati di sicurezza.
Le evidenze devono essere interpretate con cautela, in quanto i tassi di eventi erano bassi e la qualità delle evidenze era moderata o molto bassa. ( Xagena2016 )
Nyong J et al, Cochrane Database Syst Rev 2016; Epub ahead of print
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